La scoperta della più importante produzione fotografica della storia del Novecento mirabellese avviene in modo fortuito nel 2004 a casa del Maresciallo Nicola Baranello, figlio dell’unico mirabellese che ha esercitato la professione di fotografo nel proprio paese: Antonio Baranello. Sin da subito il ritrovamento appare per la sua straordinaria valenza storica e culturale. La cospicua quantità di pellicole, lastre e negativi a contatto, conservati all’interno di sacchi per la spesa, rappresenta 30 anni di attività e di storia locale

Nasce così il Museo MIRA – Mirabello Immagini e Racconti, un dinamico contenitore di storie di famiglia, di momenti di ilarità e gioco, di celebrazioni e feste popolari che nel secolo scorso hanno animato il paese e le sue campagne.

L’archivio “Antonio Baranello”, composto da circa 5.500 fotografie, giunge ai nostri giorni grazie all’opera dell’architetto Vincenzo Miniello che decide di digitalizzare i negativi ritrovati a casa dello zio Maresciallo. Un lavoro paziente e accurato che tramuta gli scatti acquisiti in fondo da condividere con le persone.

Queste immagini oggi restituite alla contemporaneità, rappresentano un’esortazione a riscoprire i protagonisti, i luoghi e le tracce del passato a cui la comunità stessa appartiene ma anche un invito a essere parte di nuove esperienze pubbliche e condivise.

Palazzo Spicciati

La “casa palazzata”, così nei documenti era detto Palazzo Spicciati, è una antica dimora signorile edificata fuori dal nucleo urbano originario e collocata in posizione di prestigio poiché prossima alle piazze destinate ai mercati e all’asse viario su cui si è sviluppato il paese in epoca moderna.

L’edificio si compone di due corpi architettonici che in facciata racchiudono una particolare piazzetta, luogo di ritrovo per la comunità. Al palazzo si accede tramite un pregevole portale in pietra calcarea che si apre sul primo cortile interno.

Al pian terreno sono la cantina, la scuderia e il granaio nei quali sono custoditi arredi originari degli ambienti di servizio: le pile in pietra per l’olio, la mangiatoia in muratura per il fieno, il granaio in legno per la custodia delle derrate cerealicole. Mediante una breve scala interna è possibile raggiungere i piani superiori un tempo destinati ad abitazione.

L’edificio, o gli edifici, del nucleo originario risalgono all’inizio del ‘600 ma la struttura attuale è stata definita nel sec. XVIII, come riportato sull’iscrizione incisa su una pila situata nel se- condo cortile. In questo lungo arco cronologi- co, le famiglie facoltose che si sono succedute nel palazzo si sono distinte nel campo legale e amministrativo e hanno tessuto rapporti con altre illustri della Provincia di Molise.

Dal 1995 il Comune di Mirabello ha acquistato Palazzo Spicciati e, dopo lavori di restauro e consolidamento, lo ha destinato a luogo della cultura cittadino.